Beati Elisabetta Renzi e Cipriano Mosconi, le Serve di Dio Chiara Ronconi e Maria Francesca Camerani

Beati Elisabetta Renzi e Cipriano Mosconi, le Serve di Dio Chiara Ronconi e Maria Francesca Camerani

Saludecio oltre ad un Santo ha dato i natali ad altri tre importanti personaggi di fede rispettivamente la serva di Dio Chiara Ronconi sorella di Amato, Beata Elisabetta Renzi e Beato Cipriano Mosconi. Della prima si hanno notizie grazie alle biografie di Amato. Chiara seguì il fratello in tutte le sue scelte. Essere francescana laica e occuparsi dell’ hospitale anche durante i periodi in cui il fratello era in pellegrinaggio. La Renzi nacque a Saludecio il 19 novembre 1786 da una famiglia piuttosto abbiente, è possibile ancora ammirare lungo la via Roma all’interno del borgo storico Palazzo Renzi il luogo dove lei è nata ed ha vissuto la sua infanzia. Fu educata dall’ordine delle Clarisse e nel 1839 lei stessa fondo’ un nuovo ordine religioso, la congregazione delle maestre Pie dell’addolorata. Primo ordine religioso che si prefiggeva la formazione delle maestre. L’ordine si è sviluppato inizialmente in Romagna poi in tutta Italia e oggi conta scuole in tutto il mondo. Elisabetta muore il 14 agosto del 1859 a Coriano nel primo convento che lei fondo’ e dove è sepolta. Cipriano Mosconi nacque a Saludecio il 7 maggio 1575, nel 1590 vesti’ l’abito religioso. Quando nel 1621 i Girolomini si insediarono a Saludecio, lui fu nominato superiore del nascente convento. Mori’ il 10 novembre 1617 ed i suoi resti sono stati inumati nella chiesa del convento che lui stesso aveva contribuito a realizzare. Per finire la serva di Dio Maria Francesca Camerani visse a cavallo tra il 1700 e il 1800  era nata a Ravenna ma dopo essersi fatta suora passò tutta la sua esistenza a Saludecio nel convento delle suore Celestine che sorgeva alle spalle del borgo. 

Mori’ nei  primi anni del 1800 e per volontà’ dell’allora parroco Don Domenico Antonio Fronzoni le sue spoglie vennero traslate dal convento alla chiesa di San Biagio all’interno delle mura dove oggi ancora riposa lungo il muro sul lato sinistro dell’altare.